06/5/13

Nuovi Spazi

La porta si apre, con un cigolìo, su uno studio polveroso colmo di libri dalle pagine ingiallite dal tempo. Di fronte all’ampia vetrata vi è una scrivania di legno scuro, con una macchina da scrivere, e un paio di occhiali tondi gettati in un angolo, con noncuranza. C’è un solo foglio, bianco, che aspetta di essere scritto.
Benvenuti nel mio piccolo mondo, mettetevi pure comodi, c’è tutta un’eternità per riempire quel foglio di parole.

Ho sempre trovato che la scrittura fosse il modo migliore per esprimersi. Le parole scritte evocano sentimenti forti e danno modo al lettore di interpretarle in base alla singola necessità. Fondamentalmente è il bello dell’arte: una stessa cosa letta o vista da persone diverse assumerà centinaia di significati, secondo le inclinazioni di ciascuno. Ho sempre pensato che questo valesse anche per la Storia che, per quanto uno possa scriverla, non sarà mai ferma, cristallizzata in un singolo istante, ma muterà in base alle diverse fonti e si troveranno sempre nuove interpretazioni. Dopotutto la Storia è ciò che siamo, ciò che qualcuno ha compiuto prima di noi e, nel nostro piccolo, tutti ne facciamo parte. E’ questo che la rende unica e importante da preservare e diffondere.
La cosa più affascinante per chi, come me, ammiri entrambe, è Scrivere di Storia perchè sicuramente non esiste al mondo un altro racconto tanto avvincente, ricco di colpi di scena e misteri da svelare. Ogni scoperta che facciamo ci induce a nuove congetture e ci svela un tassello in più di mondi lontani.

E’ proprio riflettendo su queste tematiche che ho deciso di fondare Frammenti di Storia, una sorta di sito-archivio, nella speranza di trovare un luogo in cui dar voce a queste passioni, in cui potersi esprimere liberamente e rendere giustizia a tante voci dimenticate. Spero che questo possa essere un punto di incontro, di ritrovo, per ricordare se stessi e condividere con gli altri.
Le vite e le esperienze di ciascuno di noi sono Frammenti e l’unico modo per dargli un senso e comprenderle è affiancarle l’un l’altro, in un mosaico più grande.