Intervista a Corrado Augias

Intervista del 1/05/2012 – Tassocrazia

In occasione del suo intervento durante gli incontri di Agorà Scuola Aperta, organizzato dalla Casa Editrice Laterza, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Corrado Augias. Le presentazioni si sono svolte rapidamente, giusto il tempo di dire i nostri nomi e di indicargli la libreria più vicina. Gli comunichiamo la nostra necessità di intervistarlo e lui risolve subito il problema. Le domande le faremo camminando mentre lo scortiamo all’Arion di Piazza Fiume ad acquistare il suo nuovo libro, pubblicato recentemente. Tra una domanda e l’altra otteniamo una copia autografata, qualche foto, e la visione della faccia stupita dei commessi. Chi l’avrebbe mai detto?

Alla nostra età quali libertà ci possiamo consentire senza essere considerati sovversivi?
Tutte quelle consentite dalla Costituzione e dal Codice Penale. La risposta è semplice.

Così la domanda sembra quasi sciocca.. (ride)
Non è una domanda stupida, anzi è una domanda alla quale si può rispondere o in maniera lunga, articolata, etc. o in maniera sintetica. Io ho scelto la maniera sintetica.

Quanto ritiene sia importante la lettura nella scuola italiana e, in particolare, pensa che al giorno d’oggi siano ancora importanti le biblioteche all’interno della scuola?
Sulle biblioteche all’interno della scuola non so rispondere perché dipende, immagino, da come è organizzata la biblioteca, da chi la dirige, dai fondi di cui dispone, etc. Ma sulla prima parte della domanda, invece, ho da dire molto e cioè: la lettura, avvenga questa su un medium cartaceo o elettronico, non è importante è fondamentale. Non esiste apprendimento che sia o visivo, nel senso delle immagini, o orale. L’apprendimento va fatto con lo strumento principe che ci fa esseri umani che è il linguaggio articolato, e il linguaggio articolato si trasmette a fini, appunto, di apprendimento con la lettura.

Cosa pensa della poca attenzione che si dedica nella scuola italiana all’insegnamento della storia dell’arte e della musica?
Più che storia dell’arte… ai tempi miei, ho fatto il liceo classico, la storia dell’arte non era un insegnamento fondamentale, però era insegnata in maniera decorosa, diciamo, la musica zero. Difatti io che avevo qualche piccolo interesse musicale l’ho dovuto coltivare da solo. La storia dell’arte… sai ci sono tante di quelle cose da insegnare a scuola, in un paese come il nostro è fondamentale perché la storia dell’arte l’hanno fatta per una buona percentuale attraverso i secoli gli Italiani. E quindi è uno di quegli insegnamenti che andrebbero intensificati, solo che ripeto, ci sono tante di quelle materie da imparare…

Quindi per quanto riguarda la musica…
L’insegnamento della musica, il mancato insegnamento della musica, non so se adesso la situazione sia un po’ migliorata, è grave, e dipende da tante cose. Per esempio nei paesi protestanti è molto praticato il canto corale che è un ottimo modo di imparare intanto a cantare insieme, gli italiani non sanno tanto bene cantare insieme, e poi imparare che cosa voglia dire le altezze, l’intonazione, le scale, la tonalità. Purtroppo noi non ce l’abbiamo, e questo è un grave peccato.

Cosa pensa di quei libri che uniscono elementi religiosi e di fantasia, come il Codice da Vinci di Dan Brown?
Lui è uno scrittore, un narratore meglio, molto furbo. Lui ha saputo trovare e sfruttare un argomento ricchissimo e ha venduto milioni di copie nel mondo, come libro. Come opera letteraria non vale niente, però, indubbiamente, è una trovata molto brillante, difatti come tale compensata dal pubblico. La religione non c’entra niente con quel libro lì, è tutta una cosa di fantasia, e come tale va letta.

Quale romanzo consiglia ai giovani per estrarre una morale…
È una domanda difficilissima, perché la storia della letteratura mondiale… bisogna vedere un po’ qual è l’interesse, il risultato che si vuole raggiungere, i gusti, le preferenze, tante cose. Io, siccome parliamo in ambito scolastico, metterei a uno dei primi posti “I Promessi Sposi” perché, al contrario di quello che si può pensare al Liceo e di quello che io stesso pensai al Liceo (che fosse una cosa un po’ noiosa) in realtà i Promessi Sposi è una radiografia dell’eterna italia, a parte la lingua, a parte come è scritto, i caratteri, i personaggi, ma è una radiografia dell’eterna italia di una precisione impressionante.

Le domande sono terminate e noi ci siamo attardati fuori da scuola per poter concludere. Il libro è stato acquistato e ogni nostra curiosità soddisfatta. Non ci resta che ascoltare l’intervento stesso.

Scritto in collaborazione con Simone Ramacci

Credits DT Author Box

Scritto da Laura Cardinale

Scrive da quando è piccola, ha patecipato a vari concorsi e ha pubblicato i suoi articoli su varie riviste (Almanacco CNR, Sole24Ore, Tempo). Ha diretto per due anni il giornale scolastico del Liceo Tasso “Tassocrazia”. La Storia è da sempre la sua grande passione.

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