Intervista a Nichi Vendola

Intervista del 25/11/2012 – Tassocrazia

Secondo Lei il registro elettronico, oltre a ridurre il consumo di carta, sarà un valido passo verso l’informatizzazione delle scuole? Siamo pronti per una tale innovazione?
Sono favorevole al registro elettronico per le ricadute positive in termini di sostenibilità ma anche di innovazione. Sapete, la Puglia è all’avanguardia nelle politiche in materia di ICT: la mia giunta ha approvato una Legge che diffonde il Free Libre Open Source Software e Open Hardware nella portabilità dei documenti nella Pubblica Amministrazione Regionale e Locale.

Quanto è importante per Lei la partecipazione dei giovani alla vita politica del Paese? Cosa consiglia ai giovani che hanno a cuore l’Italia?
È fondamentale, dà ossigeno alla politica. Che spesso odora di naftalina. Lo abbiamo imparato in questi anni: i giovani devono essere protagonisti attivi e non destinatari passivi delle politiche a loro destinate. Senza il loro concreto contributo non c’è politica possibilità. Il mondo cambia in fretta: abbiamo un gran bisogno di nuove idee e di nuovi punti di vista.

Che certezze possono avere i giovani per il futuro se si mettono in discussione anche i diritti fondamentali dei lavoratori (articolo 18)?
Nessuna conquista di civiltà è al riparo per sempre. Allora bisogna essere sentinelle attente, laboriose, bisogna studiare, capire dove va il mondo, i suoi decisori e, con determinazione, creare gli anticorpi buoni, quelli dell’indignazione, della passione e dell’impegno civile.

Per quali motivi in Italia è così difficile produrre energie tramite fonti rinnovabili o promuovere le eccellenze nazionali del settore? Sì può superare questa arretratezza e incentivare le giovani menti? È così netta la differenza con gli altri paesi?
C’è ancora troppa dipendenza psicologia ed economica dalle fonti di energia fossile. Bisogna invertire la rotta. Vorrei che in Italia, tra dieci anni, la valorizzazione del patrimonio pubblico possa produrre un tetto per l’energia solare in testa ad ogni ospedale, ogni scuola, ogni municipio, ogni parcheggio.

Qui a Roma il comitato Roma Sì Muove vuole presentare 8 referendum [ http://www.romasimuove.it/tutti-gli-8-referendum/ ] su argomenti che riguardano tanto le politiche cittadine (ZTL, gestione dei rifiuti, tutela delle spiagge) quanto i diritti dei singoli (testamento biologico, famiglie di fatto). Ritiene che i comuni debbano essere i primi a muoversi in ambito sociale?
I comuni sono un tassello determinante per l’attivazione di buone prassi e di buona politica. Anche se la loro autonomia, la loro efficacia di iniziativa diventa più angusta perché la spending rewiew ha sferrato un colpo mortale a tanti Comuni già sul lastrico.

Come pensa si potrebbero sensibilizzare i giovani riguardo argomenti come l’omoaffettività, per evitare il verificarsi di episodi di violenza ed emarginazione sociale?
Torna a spirare con virulenza preoccupante il vento dell’intolleranza. Mi chiedo: quante persone dovranno essere aggredite prima che l’Italia abbia una civile legge contro l’omofobia?

C’è un personaggio che l’ha ispirata negli anni della Sua formazione?
Tanti. Ne cito uno a cui sono molto legato: Pier Paolo Pasolini. Un principe politicamente scorretto, capace di sdoganare ogni inquietudine, ogni dubbio. E’ stato vittima della brutalità umana.

Quando era ragazzo qual era la Sua idea d’Italia? Le Sue aspettative sono state corrisposte?
Considerate che la politica l’ho ‘incontrata’ con mio padre e mio zio, quando avevo i calzoni corti, tra i braccianti e i vecchi compagni di Terlizzi. Capii da piccolo che c’erano oppressi e oppressori, che c’era un mondo, non geograficamente inteso, da liberare. Poi negli anni ’70, quando il nostro Paese compì un passo decisivo verso la propria crescita culturale, mi illusi del fatto che da alcune conquiste non si sarebbe tornati indietro. Mi sbagliavo. La mia idea di Italia che mette al centro i diritti civili e sociali, il diritto al lavoro e del lavoro, la tutela dell’ambiente che mai deve confliggere con quello alla salute… Ecco tutto questo è da conquistare o da riconquistare.

Quale esperienze secondo Lei sono state le più significative e formative durante la presidenza della Regione Puglia e quali di queste potrebbero essere applicate su scala nazionale?
Esperienze significative ce ne sono state tante. Quella che accompagna ogni giorno della mia vita di governatore e di uomo è l’impegno per Taranto, per la città fabbrica. Vorrei riuscire a lenire la sofferenza di tanti tarantini e contribuire a risolvere quella che oramai è una questione nazionale, quella conosciuta come il caso Ilva. Iniziative e progetti da esportare, per cui la Puglia è pioniera in Italia e in Europa, ce ne sono tanti, in numerosi ambiti: dall’urbanistica alle politiche giovanili, dalle misure anticicliche, all’investimento in cultura, innovazione e ricerca. I dati a nostra disposizione parlano chiaro. Siamo la terza regione per incremento del numero di imprese, con un saldo positivo di 2.600 aziende. In un quinquennio siamo passati dall’ultimo posto della classifica nazionale al quinto posto per quanto riguarda la nascita di spin-off, di aziende innovative, di reti di laboratori pubblici. Abbiamo trasformato la Puglia in un brand di qualità, riorganizzato la protezione civile, la difesa del territorio, politiche urbanistiche fondate sulla riqualificazione delle periferie e sulla rigenerazione urbana. Potrei continuare per ore…

Quali sono i Suoi traguardi futuri? Quale cammino intraprenderà per raggiungerli?
I traguardi non sono quelli di Nichi Vendola ma sono legati a un’idea di società e di sviluppo. Al desiderio di modificare in meglio la vita di tante donne e di tanti uomini. Voglio adoperarmi per rendere questo Paese migliore, perché voi giovani non dobbiate vivere più al di sotto dei vostri sogni e dei vostri bisogni.

Scritto in collaborazione con Simone Ramacci

Credits DT Author Box

Scritto da Laura Cardinale

Scrive da quando è piccola, ha patecipato a vari concorsi e ha pubblicato i suoi articoli su varie riviste (Almanacco CNR, Sole24Ore, Tempo). Ha diretto per due anni il giornale scolastico del Liceo Tasso “Tassocrazia”. La Storia è da sempre la sua grande passione.

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