Intervista ad Antonello Venditti

Intervista del 22/11/2011 – Pubblicata sul numero cartaceo di Tassocrazia

In occasione della Settimana della Cultura Scientifica la redazione ha avuto modo di intervistare un ospite d’eccezione: Antonello Venditti. Lo abbiamo aspettato mentre firmava autografi e lo abbiamo seguito per i corridoi della scuola.

Cosa ne pensi della Settimana della Cultura Scientifica, credi sia un’importante iniziativa per i giovani?
A me la scienza non è mai piaciuta però mi sono reso conto ben presto della sua importanza. Influisce moltissimo sul mondo in cui viviamo, è in grado di donare vita. Credo che interessi ai ragazzi perché è un dubbio e ti obbliga a stare in continua ricerca, non siamo mai in grado di sapere tutto, è un’avventura. La scienza deve essere a servizio dell’uomo, della democrazia per questo non sopporto le privatizzazioni.

Quanto la scienza e la tecnologia hanno influenzato la musica, secondo te?
La tecnologia, soprattutto negli ultimi tempi è stata strautilizzata, ha creato un nuovo tipo di musica. E’ presente in ogni tipo di arte. Non sono affatto contrario al suo utilizzo, credo che sia un’innovazione utile soprattutto in un’epoca come questa in cui tutto quello che facciamo è dominato dai computer. Internet per esempio è fondamentale per la comunicazione e la diffusione dei brani, cosa che prima non ci sognavamo neanche. Chi lo sa… magari un giorno internet ci ucciderà tutti – ride.

Che effetto fa ritrovarsi al Tasso, ricordando quando da giovane andavi al Giulio Cesare e le due scuole non andavano proprio d’accordo..?
Eh ho tanti ricordi! Io non ho mai fatto parte di chissà quale gruppo di ragazzi, mi ricordo gli schieramenti che c’erano, ma non di averne fatto parte. Solo una volta sono dovuto scappare per non essere picchiato – sorride al ricordo – avevano scoperto delle cose, ma questa è un’altra storia. Urlavo parecchio da lì è nato il canto, mi ha aiutato molto in queste situazioni.

Sta per uscire il tuo nuovo album “Unica” che anticipazioni puoi darci?
Il disco lo si analizza a partire dalla sua copertina . C’è uno spicchio triangolare da cui si vede il cielo, è così che si deve ascoltare, scoprendolo pian piano, in un crescendo. Con i Pink Floyd ha poco a che fare, al contrario di quello che può sospettare la gente! UnicA è per il genere femminile. Tutto è donna: libertà, democrazia, al maschile non esistono. Perciò il disco parla di donne e delle loro storie, a partire dall’Italia. C’è un brano molto bello: “La Ragazza del Lunedì” è dedicata ad un certo personaggio italiano di cui si parla molto negli ultimi tempi.. (A buon intenditor poche parole)!

Purtroppo il tempo rimasto è poco, per concludere: Che consigli può dare ad un ragazzo che voglia intraprendere la carriera musicale?
Non bisogna mai farsi domande su come andrà. Ci vuole talento, ovvio, anche se la musica ormai è in mano ad internet: ognuno potrebbe avere successo da solo. Crei un brano e lo piazzi sul web è così che hai modo di farti conoscere. La fortuna non esiste più. Bisogna essere sempre ottimisti, se sei bravo e ti piace quello che fai riesci ad andare avanti perché la gente ti segue. Consiglio dal cuore: mai affidarsi alle multinazionali della musica, oramai sono morte. E’ mille volte meglio un concerto di un contratto.

Ringraziamo il nostro ospite per la sua disponibilità e lo salutiamo mentre si allontana sorridente. Abbiamo fatto il pieno anche noi di foto e autografi.

Credits DT Author Box

Scritto da Laura Cardinale

Scrive da quando è piccola, ha patecipato a vari concorsi e ha pubblicato i suoi articoli su varie riviste (Almanacco CNR, Sole24Ore, Tempo). Ha diretto per due anni il giornale scolastico del Liceo Tasso “Tassocrazia”. La Storia è da sempre la sua grande passione.

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